Bad Urlaub

Rimbalzano sui vetri
schegge di ricordi argentati
che scivolano via
il primo selfie della storia
è quello di Thelma e Louise con la Polaroid
Il mondo è un’isola
ch’io non abito
Non sopporto il buio teatrale
dell’esclusione
Non torno più  –
come dissero, nell’ordine,
Giulietta Masina e Margherita Baccelliere
Die Sonne strahlt zwischen den Bäumen –
hab ich dir gesagt
Wir haben Bad Urlaub – du mir
Ein Urlaub im Bad.
Sarà pieno di controfigure
al mio nuovo funerale

Bruno Zucchermaglio

München, 13.4.24

Non è la festa della gonna

userò altre idee
in questa notte di panna
senza nuvole
Non posso dimenticare
non posso ricordare
è come dipingere il vento,
colorare idee che s’intrecciano
tra i flutti di un lago di immagini
e suoni
affastellati in ordine
distrattamente cronologico
L’8 marzo non è
la festa della donna o della gonna
è la rimembranza anticipata
che rincorre quel momento infuturito
precorrendolo

Bruno Zucchermaglio, München, 08.03.2024

La gatta bianconera danza

è sullo stato
il profumo delle mie incertezze
diversificate
A Margaretenplatz la chiesa tondeggiante
di statue sospese
è luminosa di sole finto
come in un teatro di posa
Il melting pot zoppica
fra le sliding doors del Nahverkehr
insieme al pidgin tedesco
L’amore è un riflesso condizionato:
è un costrutto di rimandi e di rimorsi.
Nessuno ne conosce le regole.
Nemmeno la gatta bianconera
che danza sul cornicione nascosta
dietro il grande vaso di fiori giallo color rosso .

Bruno Zucchermaglio

München, 01.03.24

Il lago dell’addio

Agguanto la luce del lago
collo sguardo riflesso
negli occhi
che non sono i miei
Il cigno che cammina sul velo
d’acqua
non è Jesus
non muore mai
Sulla croce dei ricordi
che si sfaldano tra i flutti
è la danza dell’addio
che travolge Odette tradita da Siegfried

Bruno Zucchermaglio
Horn, Bodensee, Schweiz
13.02.2024

Intreccio di rimembranze

Ma
della festa
i preparativi erano più belli
com’egli da tempo sapeva
I tempi della scuola
la scuola vera d’un tempo aggrappato
al biancoenero dei ricordi mai persi
Il sabato del villaggio docet
E così le chiuse, le feste,
il signore delle feste.
Per sempre
Ai giochi addio
come il Romeo del film
Anch’oggi la notte
s’avvicina danzando
senza i tuoi disegni intrappolati
fra le lenzuola intrecciate
di rimembranze scolpite nella brama di vivere.
Quand’erano là, quelle situazioni che indi sarebbero divenute ricordi,
parevano non aver peso
divenendo poi invece macigni
del rimpianto di ciò che non v’è più

Bruno Zucchermaglio
München, 03.-09.02.2024

Vigore centrifugo

Si sgancia
 lo sguardo ancora
da casuno di nuovo
mentre l’eco di suoni e rimbombi
intensamente riscalda
il gelo ovattato d’intorno
È l’alba di una nuova idea,
 un altro inizio si staglia
tra le fessure delle serrande abbassate
Uno stacco netto
recide il cordone mentale
   attorcigliato
e un vigore centrifugo
sovverte equilibri stantii
terremotando il cosmo

Bruno Zucchermaglio
Brixen/München, 14.1.2024



Non sarò me

Non avrò più tempo
     quando sortirai da questo
      angusto posto
Non vi saranno più sogni
     senza la tua pelle
abbandonata fra i cuscini
     E nemmeno nuove idee
  senza le tue domande curiose
  ostinate all’infinito
Non scriverò più versi
   senza le tue bugie
   timide e incantevoli
Non sarò più io
   non sarò me
   sperduto nell’enfasi
   di ricordi su cui
    ancorare il rigetto
     della mia senescenza
Esci da me
              dirompendo
     
Bruno per Sempre
      München, 12.2023

Bruno Zucchermaglio, München 12.2023

La vita nascosta

Dove hanno nascosto
la nostra vita?
Dove sono le ortiche
che ballano
arrampicandosi
sulle gambe imberbi
d’un vecchio?
I sogni sono un brivido di vento

Foglie che vibrano aggrappate ai rami

senza cadere mai

Le luci sfrecciano senza remore

in fondo alla via

mentre nuvole di panna cadono

sulle strade dell’indolenza

vissuta a scatti in avanti

che trascinano all’indietro.

Le partite giocate

non ci sono più

Nessun sorriso volge verso noi

a consolare l’inutile smania

di procedere ancora…

Bruno Zucchermaglio, 17.02.2017

Viaggio indistinto

In questo mondo fatto di vento
la libertà dei pensieri
si lancia come un treno impazzito
fra i cespugli ingrovigliati
di ricordi impresentiti.
È una danza solare
composta di plastiche ombre,
è un viaggio indistinto
proiettato nel deserto rigoglioso
dell’aridità dell’assenza.
È il mio me che non c’è più,
disperso e sparpagliato,
introversamente espanso.
Bruno Zucchermaglio
Mertingen, 15.7.23

Il mare del destino

Era il mare del destino
che perdeva i suoi occhi
nel cielo incantato
di un azzurro bluastro
intrecciato di nuvole.
Lo sguardo si lanciava
nell’infinito del presente,
laddove solamente la gioia
esaltava le idee.
Ma poi tutto svoltò.
Inaspettatamente
il tutto si rivolse all’indietro.


Bruno Zucchermaglio, München, 16.06.2023